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Luce, gas, mercato tutelato e mercato libero: cosa sta cambiando nel 2024

Da gennaio, circa 10 milioni di utenti hanno dovuto cambiare fornitore di gas e luce per il passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Ecco come fare la scelta giusta e gli strumenti in soccorso

Da gennaio del 2024 per tutti i proprietari o affittuari di case è iniziata una vera “rivoluzione” sia per la fornitura di gas che per quella di energia elettrica. Il 10 gennaio 2024 è cessata la tutela da parte dello Stato sul prezzo del gas per tutti i cittadini italiani ad eccezione dei "vulnerabili", e dal 1° luglio 2024 cesserà anche quella per l’energia elettrica.

Ma cosa significa “offerta tutelata”? E chi sono i “vulnerabili”? E cos’è il “mercato libero”? E quali conseguenze ci saranno per tutti i consumatori?
Per molti la rivoluzione in corso si traduce nel cambiare fornitore, per tutti nel sapere che da oggi in poi sul mercato libero sarà gara sui prezzi. E dunque ciascun utente dovrà sempre tenere le antenne alzate per capire se ci sono nuove offerte più vantaggiose rispetto a quella che ha attualmente in corso.

Le differenze tra mercato tutelato e mercato libero e i consumatori coinvolti

Ma andiamo con ordine. Diversi studi attestano che Il 25% degli italiani non sappia dire con certezza se il proprio contratto li inserisca nel mercato libero o tutelato.
Occorre, quindi, fare chiarezza.

Il mercato tutelato è un mercato in cui le tariffe di luce e gas sono stabilite dall’ARERA sulla base delle condizioni di mercato. Di conseguenza i prezzi sono uguali per tutti i clienti indipendentemente dal fornitore scelto.

Nel mercato libero, invece, i fornitori sono in concorrenza tra loro e quindi sono “liberi” di personalizzare le offerte. Così facendo i consumatori hanno la possibilità di scegliere l’offerta che reputano migliore per le loro esigenze.

Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero vale per tutti fatta eccezione per i cittadini considerati “vulnerabili” che godranno di un “paracadute”, rappresentato dal “servizio di tutela della vulnerabilità”. A rientrare in questa categoria sono persone con risorse economiche minime, con disabilità, residenti in strutture temporanee causa calamità naturali e infine tutti gli over 75.

Cosa cambia e cosa scegliere

Scegliere se restare nel mercato tutelato o passare al libero dipende da fattori che possono cambiare in base ai consumi quotidiani e alle necessità specifiche di ciascun consumatore.

Di base non è sicuramente sbagliato dire che il mercato libero offre, rispetto al mercato tutelato, maggiori opportunità di risparmio e soprattutto di personalizzazione dell’offerta, ma è anche vero che richiede una maggiore attenzione da parte del consumatore nel ricercare, confrontare e monitorare nel tempo le diverse offerte e le condizioni contrattuali offerte dai tanti fornitori.

In ogni caso a chi non avrà effettuato il passaggio al mercato libero entro la data di scadenza indicata, verrà assegnato un servizio a tutele graduali, il che significa che l’ARERA assegnerà un fornitore del territorio selezionato tramite gara ad asta.

Passare al mercato libero

Per passare al mercato libero il primo passo da fare è verificare se il proprio fornitore è realmente il più competitivo o scegliere un nuovo fornitore di energia elettrica e di gas dove spostare le proprie utenze, tenendo conto che il servizio di erogazione non verrà mai interrotto nonostante i tempi tecnici necessari al passaggio.

Confrontare i prezzi di luce e gas sarà dunque sempre più importante per i consumatori per assicurarsi di avere l’offerta migliore sulla base delle proprie esigenze.
Per questo esistono diversi comparatori di prezzi. L’ARERA ne ha creato uno ad hoc che trovate qui e la stessa cosa ha fatto Altroconsumo. Allo stesso modo, comparatori privati come Facile.it o Segugio.it permettono ai clienti di districarsi nel mare di informazioni e proposte per fare luce su quelle che sono le migliori sul mercato.

Una volta scelto il fornitore migliore, per eseguire il passaggio al mercato libero sarà necessario avere a portata di mano:

  • un documento della persona intestataria dei contatori con i dati anagrafici;
  • l’indirizzo di fatturazione per l’attivazione della fornitura;
  • i codici identificativi POD e PDR, presenti in bolletta;
  • l’indirizzo mail nel caso in cui si volessero ricevere le bollette in formato digitale;
  • eventualmente il codice IBAN per fare la domiciliazione bancaria.

La concorrenza è iniziata. E sta ora al singolo consumatore cercare la condizione migliore per migliorare il proprio budget di spesa.